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lunedì 15 dicembre 2008

Il Principe Ranieri



“E li uomini hanno meno respetto ad offendere uno che si facci amare che uno che si facci temere perché l’amore è tenuto da uno vinculo di obligo, il quale, per essere li uomini tristi, da ogni occasione di propria utilità è rotto; ma il timore è tenuto da una paura di pena che non abbandona mai” (Nicolò Machiavelli)


A quanto pare il nostro allenatore non amava il Machiavelli o forse si.

Fatto sta che i nostalgici "dell'ancien régime" lo disprezzano e lo scherniscono ogni qualvolta hanno il dono della parola e della scrittura.

Imputano a Ranieri tutti i mali del nuovo secolo: dalla recessione finanziaria al pericolo di esondazione del Tevere. Caspita.

Ma il nostro Mister, tra il serio ed il faceto, si sta prendendo le sue rivincite ed allora che accade? Che i criticoni e maestri del bon-ton dicono che grazie a loro, il signor Ranieri si è messo sulla retta via, ha seguito i loro consigli e sta facendo ciò che loro auspicavano da tempo.

Si sa l'Italia è il paese dei saltimbanchi e dei salta carri. Oggi quello di Ranieri ha più prenotazioni dell'Eurostar del ponte dell'immacolata. Misteri Italiani direbbe Lucarelli. A proposito ha detto pure lui la sua in materia?

Da tempo non compro giornali sportivi, specialmente se stampati nella città olimpica subalpina e tanto meno ascolto i commenti dei soloni che impazzano in tutti i media, telefonini compresi. Cerco di ascoltare le parole di chi vive col mister sul campo: i suoi giocatori ed i suoi collaboratori. Il minimo che dicono è "Un gran signore". Ma si sa al giorno d'oggi per essere preso sul serio o devi essere un buffone o un analfabeta: fate voi.

Quotidianamente guardo gli allenamenti della squadra in TV (di regime ovviamente, lo Zar Cobolli ci controlla ...) e vedo gente attenta, col sorriso sulle labbra che ascolta il suo allenatore, che lo rispettano e lui rispetta loro (" scusate ragazzi, buonasera, ho iniziato a parlare senza salutarvi"). Loro ascoltano e lui fa sentire importanti tutti loro: dal Senatore al Primavera. Ed i risultati sul campo arrivano. Il campo il vero arbitro.

Ma sono tutte balle si sa, meglio i dittatori ed i tiranni dispotici alla Valentino (Il Principe) che poi però finiscono avvelenati dai loro stessi sostenitori, per non dire genitori . Ed allora il buon Ranieri, nella sua stupidità, legge il Sacro testo al contrario e preferisce essere un Principe Amato anzichè Temuto. Chissà forse ha ragione lui. E se così sarà, il carro sarà pieno anche dei cultori del Machiavelli.


G.T.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

questo si che è un editoriale....

complimenti Mauri'

U carcamagnu ha detto...

Lazzaroni, Corvo e compagnia leggete e imparate. Come si scrive e come si pensa. No, non Machiavelli l'inventore dell'omonimo gioco di carte...

U carcamagnu ha detto...

hai messo un Principe rossonero...

U carcamagnu ha detto...

c'avemo pure l'omo de ViTruvio...

KarmaKoma ha detto...

Non è un principe è Machiavelli ... o forse Moggi ... non ricordo ... grazie degli elogi minkioni, troppo buoni ... attendo critiche dagli amici della juve ...

SJ ha detto...

"perchè ho un cuore di vetro...."

Ucarca -ViTruvio- "edottami"

erudisci questo povero viandante..

SJ ha detto...

se ti riferivi a questo posso solo dirti

"cazzo troppo specifico non pretenderai che conosca anche ste cose. eh eh eh"

Marco Vitruvio Pollione (latino Marcus Vitruvius Pollio; c. 80/70 a.C. – 23 a.C.) è stato un architetto e scrittore romano.

Ex ufficiale sovrintendente alle macchine da guerra sotto Giulio Cesare ed architetto-ingegnere sotto Augusto (aveva progettato e costruito la basilica di Fano), è l'unico scrittore latino di architettura la cui opera sia giunta fino a noi. La sua autorità in campo tecnico e architettonico è testimoniata dai riferimenti alla sua opera presenti negli autori successivi come Frontino.

Della sua vita si hanno scarse notizie. Scrisse il trattato De architectura (L'architettura), in 10 libri, dedicato ad Augusto (che gli aveva concesso una pensione), probabilmente tra il 27 e il 23 a.C..

L'edizione dell'opera avvenne negli anni in cui Augusto progettava un rinnovamento generale dell'edilizia pubblica. Tale trattato, riscoperto e tradotto in epoca rinascimentale (1414) da Poggio Bracciolini per primo, è stato il fondamento dell'architettura occidentale fino alla fine del XIX secolo.

SJ ha detto...

ecco pollio mi suona familiare

eh eh

U carcamagnu ha detto...

con vitruviano mi riferisco all'uomo di vitruvio, i lsignore perfetto che da vinci ritrasse a gambe e braccia larghe con un altro dietro, di cui si intravedono altre due braccia e altre due gambe... come siano perfettamente allineati i due uomini lascio a voi immaginarlo...

KarmaKoma ha detto...

Tale disegno troneggia nel mio studio, in modo tale da far capire ai clienti che con gli stratagemmi si riesce a risolvere anche i casi che sembrano impossibili ... e se non ci riesco ricordo loro che non sono Leonardo da Vinci!!!

Anonimo ha detto...

COMPLIMENTI !!!! guya

SJ ha detto...

quindi in poche parole mi hai dato del gaio?

SJ ha detto...

il tuo tacere mi preoccupa.....

U carcamagnu ha detto...

ma dici a me? non guarda che io intendevo uomo di vitruvio il simbolo della perfezione di Da Vinci... sono le malelingue che dicono che fossero due uomini messi in trenino...

U carcamagnu ha detto...

più che trenino con quelle mani alzate me pareva er capostazzione...

SJ ha detto...

oppure c'è rimasto di sasso....


vista la perfezione dell' "allineamento...."

Anonimo ha detto...

L'uomo è lo stesso ... il disegno sintetizza il movimento circolare dell'uomo ... cazzo ma scaldavate i banchi a scuola?

Anonimo ha detto...

La celebre immagine è conservata nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia

Il disegno vuole rappresentare la centralità dell'uomo, ed è oggi nelle tasche di tutti gli italiani e di molti europei, essendo il simbolo impresso sulla moneta da un euro.

Leonardo lo realizzò nel 1490, riprendendo il testo del terzo libro del De Architectura del celebre architetto romano Vitruvio, riguardante le proporzioni umane: "Vetruvio architetto mette nella sua opera d'architettura che le misure dell'omo sono dalla natura distribuite in questo modo. Il centro del corpo umano è per natura l’ombelico; infatti, se si sdraia un uomo sul dorso, mani e piedi allargati, e si punta un compasso sul suo ombelico, si toccherà tangenzialmente, descrivendo un cerchio, l’estremità delle dita delle sue mani e dei suoi piedi".

E' così che Leonardo scriveva dell'opera che aveva appena realizzato.
Il suo uomo si iscrive in modo perfetto, in piedi con le gambe e le braccia allargate, nelle figure geometriche considerate perfette: il cerchio e il quadrato.

Anonimo ha detto...

ho sempre pensato che questo blog fosse molto culturale ... ma non pensavo certamente che fosse anche scientifico !!! Complimenti per l'ottima preparazione

Anonimo ha detto...

insomma la solita solfa dei simboli massonici
l'ha detto pure coso li sul suo codice da vinci ih ih

se fa ppe scherza'

Anonimo ha detto...

Ranieri vattene ...