MISTICO HAPPEL JUVENTUS MINKIA CLUB


Il blog del tifo juventino mistico happelliano

... Guida cosmica per juventini vagabondi ...
qui la mischia è ordinata ...
qui si tengono le castagne, la sopressa de casada, il lardo ed il vino buono

... contiene espressioni di superbia,
arroganza, vi sono le parolacce e le donnine no perchè se le vede la moglie...

... il calcio per il resto è sempre lo stesso ...
22 koglioni in mutande che corrono dietro ad un pallone del kazzo ...

Se ne consiglia la visione a Juventini Superdotati ...



martedì 29 dicembre 2009

Il ritorno di Bobby Moggi Gol


Torna Bettega evviva!!
Alleluja, io solo so quanto l'ho
atteso e quanto ho fatto in termini di propaganda: dal
portare un banner che lo invoca da 3 anni, dall'aprire
il gruppo Amici di Bettega su Facebook, dall'indicarlo
in tutto questo tempo come il "Salvatore della Patria",
il figliol prodigo, colui che torna.

Già ma dove torna e
cosa trova c'è da chiedersi
e in quest'ottica tutto il mio
entusiasmo, le aspettative di rivincita e rivalsa sono
oggi, che la cosa è fatta e ufficiale, non più rosee ma
offuscate dai più tristi pensieri.
E' strano ma è adesso
la sensazione che mi corre dentro come un brivido e
l'interrogativo - riuscirà a mettere in piedi la baracca? -
mi attanaglia da una decina di giorni, da quando dal nulla,
dal dimenticatoio, dalla zona d'ombra è riapparso con
un perentorio "Juve ti sposo per amore".
Dei suoi sentimenti c'è poco da discutere e tanto meno
da dubitare ma ho l'impressione che la "premiata ditta
simpatia" abbia voluto accontentare la piazza e l'ha fatto
"riesumando" una "bandiera" tra le più antipatiche nel
vasto mondo degli anti juventini.

Una contraddizione??
o un preciso piano per addossargli le future inevitabili
difficoltà??
In questo senso voglio mettere in guardia
il nostro Bobby dalla possibilità che possa diventare un
nuovo coperchio, un parafulmine a una gestione scellerata
e conclamata che stando ai giornali lo vorrebbe come
uomo di raccordo tra la medesima, scellerata, e uno
spogliatoio che andrebbe "spogliato" di tanti vecchi e inutili
"orpelli" e rinforzato con forze ed entusiasmo giovani.
Quali saranno i suoi poteri effettivi e in che modo potrà
muoversi è tutto da decifrare nella speranza che sappia
di suo tracciare le dovute linee per un futuro che non
sia di semplice galleggiamento ma di effettivo protagonismo.

E' difficile, io al suo posto non mi sarei immischiato con
questi,
ma non posso certo esimermi dal sostenerlo e
fargli i miei/nostri più sentiti AUGURI di buon lavoro e
BUON ANNO di rinascita.


- Zio Minkia -

lunedì 21 dicembre 2009

Editoriale del Lunedì: Titanic ...


Juventus - Catania : la nave affondava e loro ballavano ... ecco questa è la juve di oggi. Fino ad ora l'unica idea geniale è stata quelle di richiamare due cariatidi dirigenziali: Bettega e il figlio di Umberto. E poi il nostalgico sarei io perchè ho detto che Zanetti, Marchionni e Melberg non erano da vendere .... Ma andate a dar via il ...

Serie A: due dita di neve e si ferma pure il calcio. E questi volevano organizzare gli Europei ... fate ridere i polli e non solo ... In compenso l'Inter con un golletto di Etò si porta a +9 e addio sogni di gloria ... Confermo che Mazzari è un catenacciaro.

Premiere League: Pari tra due veri allenatori italiani che giocano a calcio e non a calci. Sono curioso di vedere quanto vale questo Chelsea senza Drogba. Rido e mi piscio addosso a chi dice che PdL è 1000 volte meglio ... che emeriti koglioni ... MartinO zitto zitto è in zona CL. Arriva Mancini e il City vince, ma in panca c'era ancora Hughes.

Minkia League: Penzo si appresta a raggiungere la vetta della classifica. Ma l'impresa del giorno è di B.Side che sta battendo il Mister ... è proprio vero la palla è rotonda o sferica o non quadrata ...

Varie ed Eventuali: Spalletti per molto meno si è dimesso. Ciro comportati almeno nelle dimissioni come un vero allenatore.


venerdì 18 dicembre 2009

Ci ripuliamo con l'Ajax ...


Nelle giornate del ritorno al passato, ossia del ritorno a breve di Bettega, del rientro in società del figlio di Umberto Agnelli, ai sorteggi di Europaleague abbiamo pescato l'Ajax. L'affronteremo con Mastrolindo a centrocampo. Dio c'aiuti.
Un tempo era una partita da finale o semifinale, ora una scampagnata di nobili decadute.
Entrambe hanno un buon settore giovanile, con la differenza che gli olandesi i loro giovani li valorizzano sul campo, noi sui giornali. Pazienza.
Comunque, dal punto di vista calcistico, una giornata triste. Marchionni, Zanetti e Melberg che giocheranno gli ottavi (7/8 milioni) mentre Diego e Melo (50 milioni) giocheranno nella nuova Mitropa Cup.
Non c'è che dire, la Juve è sempre la Juve.
Pessimista? No, sono stufo di raccontarmi balle. Abbiamo una squadra mediocre, che imita i gamberi e gli struzzi. E dire che siamo delle zebre ...


G.T.

lunedì 14 dicembre 2009

Editoriale del Lunedì: Progetto?

da wikipedia:

Con il termine progetto si identifica il complesso di attività correlate tra loro e finalizzate a creare prodotti o a pubblicare servizi rispondenti a obiettivi specifici determinati. I criteri di esecuzione, controllo e completamento in termini di tempi, costi e qualità, sono definiti in un contratto.

- omissis -

Di solito un progetto, inteso come complesso di attività interdipendenti, prevede:
obiettivi specifici, ragionevolmente raggiungibili ed eventualmente interconnessi con altri obiettivi o progetti;
vincoli temporali per il suo completamento
vincoli economici per il suo sviluppo
un insieme di risorse umane e tecniche assegnate e adeguate alle difficoltà del progetto;
una organizzazione interna con una chiara assegnazione dei ruoli, divisione dei compiti e una struttura di governo del progetto (nei progetti più grandi di solito viene creato un Comitato di Guida e Controllo detto anche Steering Committee)
oggetti e/o i servizi da rilasciare (i cosiddetti deliverable necessari al raggiungimento gli obiettivi) ben definiti e descritti in capitolati e/o contratti;
articolazioni del progetto in fasi (es: progettazione, esecuzione, test, ecc.) in cui sono definite le interfacce, i vincoli esterni (dipendenze da eventi non controllabili internamente al progetto e condizioni al contorno di cui tener conto) e le responsabilità (chi fa che cosa entro quando);
una pianificazione che definisce:
le date di partenza/termine di ciascuna attività;
l'assegnazione delle risorse alle attività su cui è articolato il progetto;
le interdipendenze tra le attività del progetto;
l'esplosione fino a un sufficiente (ma non esasperato) livello di dettaglio delle attività (i cosiddetti task);
le date di rilascio dei principali oggetti (o gruppo di oggetti) intermedi (i cosiddetti milestone);
la data di completamento del progetto;
un insieme di strumenti per controllare l'avanzamento del progetto rispetto agli obiettivi, sia in termini di tempo, che di costo che di deliverable rilasciati (strumenti di consuntivazione, Earned Value Analysis, ecc.).

I progetti più critici e importanti di solito prevedono anche:
un piano dei rischi (che indica anche le appropriate azioni di riduzione/mitigazione dei rischi individuati);
un piano della qualità (che definisce le strategie e i criteri per assicurare l'aderenza dei prodotti/servizi rilasciati ai requisiti stabiliti).

.... Progetto Juventus?


Bari-Juventus: oramai siamo lo zimbello d'Italia, anche le neopromosse fanno punti con noi. Si è rivisto Tiago, ma ha segnato Almiron. Povero Ferrara, non ne azzecca una. Ma porello tutti ce l'hanno con lui. Attendo ansioso la prossima conferenza stampa, per vedere le sue lacrime napuletane ...

Serie A: Padulo non c'è, Mourinho non c'è, e pareggiano ... valgono lo stesso? Milan asfaltato dal Palermo, per una settimana Rossi non rischia l'esonero. Per il resto colpi di coda e la conferma del Parma.

Premiere League: Carletto perde i primi punti in casa, contro un Everton che sembra tornato quello dell'anno scorso. Benitez affondato da Wenger ed i ragazzi di Martin O'Neil che si confermano ammazza grandi, sabato è stata la volta del M.U.

Minkia League: Spotty solitario in testa, incalzato da Penzo. Mistico torna ad una striscia di vittorie. B.side muove la sua classifica: nulla è perduto.

Varie ed Eventuali: Il Blog non è morto, come la Juve di Ferrara. Si ringraziano comunque le cassandre attendiste per il loro aiuto.

- G.T. -

mercoledì 9 dicembre 2009

Fine della Farsa, ossia della Presa per il Culo.



1. abbiamo perso meritatamente

2. ferrara non è da juve, o meglio non è un allenatore

3. caceres è un bluff, ossia non è un difensore e occupa il posto di un difensore

4. in italia nessuno capisce di calcio, altrimenti non si spiega l'arrivo di diego e caceres

5. melo è la maggior plusvalenza creata nel calcio italiano, con un giocatore brocco

6. ranieri dovrebbe ricevere le scuse di tutti gli juventini che lo hanno criticato

7. a parole non s'ingravidano donne si dice dalle mie part1

8. tuttosport ha cominciato l'opera di scarica barile sulla scelta di ferrara

9. la squadra è stata gestita in modo nepotistico

10. ora pulizia

venerdì 4 dicembre 2009

Ti voglio bene mamma. di 4M+1M di mammone ...




E’ il primo pomeriggio di un sabato di fine novembre.
Moglie e figlia “grande” sono in camera mia, che dormono nel lettone.
Fuori la classica giornata uggiosa, malinconica, della Bassa pavese. Nebbia, pioggerellina, poca luce. L’atmosfera crepuscolare è acuita dai notturni e polacche di Chopin, che dallo stereo in salotto, a volume medio-basso, avvolgono la sala.

Le note mi giungono all’orecchio mentre misuro e peso quei miracolosi 53 centimetri e 6 kilogrammi che si dimenano tra le mie braccia, in bilico tra la luce del giorno e le braccia di Morfeo. La guardo, la tocco, la bacio, come per fermare il tempo e imprimere per sempre dentro di me l’esatta percezione di quel peso, quella lunghezza, e i suoi respiri. Perché farò a mala pena in tempo ad accorgermene, domani è già è qui, e ormai ho la consapevolezza di come in tre anni quei 6 kilogrammi diverranno 15, non si addormenterà più tra le mie braccia, comincerà a parlare e reclamare la sua indipendenza, in un susseguirsi irrefrenabile di nuove scoperte e nuove conquiste ognuna straordinaria nella sua unicità. Ed io e mia moglie con il compito stupendo e così importante di esserne spettatori sì, ma tutt’altro che passivi.


Penso ai miei anni di liceo, ognuno di essi mi sembrava durare un lustro.
E ora questi tre anni sono volati come fossero tre mesi.

E’ una giornata importante e fortunata, la mattina abbiamo avuto conferma che la pre-iscrizione per la scuola dell’infanzia (ai miei tempi si chiamava asilo, comunque…) è stata accettata, e nostra figlia potrà crescere e studiare nell’istituto che fortemente volevamo mia moglie ed io. La direttrice convoca un’assemblea con tutti i genitori dei futuri “piccoli” di quelle classi d’asilo che riscopro saranno composte da “piccoli”, “mezzani” e “grandi”. Ci racconta come funziona la scuola, quali sono i principi a cui si ispira, le attività che faranno i bambini, e la composizione della giornata.

Il mio cuore si stringe, otto ore in autonomia, con gli altri bambini, ad imparare, a crescere, a sviluppare sempre più quella autonomia che già sta conquistando e fortemente dimostrando di cercare.


E’ il nostro compito, la nostra realizzazione sarà quella di vederla un giorno indipendente, salda sulle proprie gambe, capace di scegliere, sbagliare, rialzarsi, osare, costruire, distruggere, ricostruire, amare. Costruendosi un bagaglio di idee che non necessariamente saranno le mie, ed io dovrò essere capace di non rammaricarmene, ma inorgoglirmi della sua capacità di essere indipendente e unica come persona. Dovrò esserci sempre quando mi vorrà, cercare sempre e comunque di trasferirle i valori e i principi, perché su quelli non si può scendere a patti, ma sempre ricordando che dovrò “rispettarla”. Lei (e a ruota sarà il turno dei 6 kili che ho in braccio) è mia figlia, ma questo non può e non deve tradursi in un “mia” di cieco possesso che possa ostacolarne il pieno ed autonomo sviluppo.


Tutto questo mi turbina nella testa, questi tre anni che sono sembrati tre mesi, chissà come voleranno i prossimi. Struggente malinconia di un amore senza pari, fatto di emozioni, fisicità, e tanta responsabilità. Emozioni e responsabilità nessuno potrà mai togliermele, ma per la prima volta, forse, avverto con una fitta in tutto il suo significato la consapevolezza che ogni giorno di più, fino a quando si formerà il suo nido famigliare, quella fisicità sarà sempre, inesorabilmente, un pochino meno di quella del giorno prima…


Impugno il telefono e chiamo allora lei. Lei che fin dall’inizio della mia adolescenza ho compreso vivesse diversamente da me molte cose, e quante lotte abbiamo fatto. Lei che mi ha cresciuto, che mi teneva nel lettone a cantare il musical di “hair” e mi faceva ballare quando i tre anni li avevo io. E ha dovuto accettare tutte le mie ribellioni. Tante, perché ho sempre mal sopportato i rigidi copioni sempre cercando la mia strada, frequentemente frainteso (per la verità più a scuola che non in famiglia) come eccessivamente anticonformista e talvolta persino come indisciplinato.
Lei che oggi vedo una volta sola alla settimana, e in quell’occasione è rapita dalle mie figlie. E che in settimana, praticamente, non chiamo mai.


Evidentemente legge il mio nome sul display del telefonino, e risponde come sempre: - Amore, cosa c’è?-
- Ti voglio bene mamma.-
Era un po’ che non glielo dicevo. Non saprei dire quanto sia quel “po’”, ma ho l’improvvisa coscienza che quel “po’” sia in ogni caso decisamente e colpevolmente troppo.
Si emoziona, le spiego la mia telefonata, le si rompe la voce ricordando (tempi ben diversi) il mio primo giorno d’asilo e la sua sofferenza. E mi ringrazia, per questo “ti voglio bene” gratuito che mi dice valere più di qualsiasi regalo di Natale.
Lo ribadisco, mentre chiudiamo la breve telefonata.
Mi risponde scimmiottando il giochino che facevamo da piccoli: - ti voglio bene-, le dicevo, -io di più- mi rispondeva, ed io allora indispettito dicevo –mamma, è diverso-
Stavolta non le rispondo.
Lascio cadere la telefonata con quel “io di più”.
Ormai lo so.
Ha ragione lei.

mercoledì 2 dicembre 2009

La soluzione dietro l'angolo. di Ivano Lazzaroni

Cari i miei venticinque lettori, come state? Mi siete mancati, ma non il calcio.
E noi che fummo Guerrin, abbiamo sempre dato un calcio nei maroni ai potenti.

Scusatemi, ma dedichiamo tutti assieme un minuto di silenzio all'addio del Guerrin, di cui sono stato uno dei tanti mattoni, della rivista che ha rinnovato il giornalismo italiano e non solo.

Ma basta coi ricordi e guardiamo avanti. Cosa vedo? Il ritorno del Mancio. Era ora.
Finalmente in molti di sono accorti che il calcio mondiale, non solo quello italiano, mancava uno dei leader moderni di questi sport. Il calcio senza Mancini non può stare.
Ora che è libero dalla tirannia di Moratti, tutti lo cercano, in tutti i continenti, perfino la Nigeria, senza dimenticare che c'hanno provato pure Nuova Guinea, Borneo, Mongolia e Panama. Il nuovo calcio che avanza insomma. Quello che piace a Platini.
Si il Mancio è sempre giovane, è rimasto quel ragazzino spavaldo che incantò il mondo con la maglia del mio Bologna.
Ma credo che il mio caro Amico, non lascierà l'Italia, ma andrà in una panchina di una grande, anche se le richieste dall'estero non mancano, sopratutto dall'est, anzi nord-est. Ma alla fine andrà dove non è riuscito ad andare da calciatore: alla JUVENTUS.
Ed immagino la sua felicità. Lui che è stato juventino fin da bambino, quando tirava calci al pallone come uno schermitore jesino. Lui che col pallone sapeva usare sia l'arma del fioretto, della sciabola e della spada in un sol colpo. E come pure le sue stoccate dialettiche col fu Luciano Moggi.

A proposito, che vi avevo detto di Moggi? In Italia tutto cambia perchè nulla cambi, e ne uscirà immacolato come un bimbo il giorno della prima comunione. Che tristezza, ma pazienza, in compenso non farà più danni al mondo del calcio. Oramai è un burosauro, e come accade nella piece teatrale, lui è l'unico a non saperlo. Mi mette tenerezza se non fosse che ha sputtanato il buon nome dell'Italia pallonara in tutto il mondo.

Il campionato rimane avvincente come la 3563^ puntata di Beautiful, con l'Inter manciniana che stravince. Come dite l'allena il portoghese? e che c'entra, gli uomini cardine sono gente che fece arrivare il Mancio, non prendiamoci in giro.

Sabato sera, vedremo il derby d'Italia. Risultato già scritto. Non perchè c'è Moggi in tribuna, ma perchè l'Inter è nettamente più forte dell'esercito della salvezza juventino. Oramai a Vinovo vige il si salvi chi può. Mi spiace per Ciro, ma d'altronde non ci si improvvisa allenatori. Ma i tifosi non disperino, la soluzione è dietro l'angolo.

I.L.