Il Clasico in Ispagna (come direbbe lo zio) è rappresentato da Barcellona - Real Madrid. Per noi minkioni è rappresentato dalle donnine seminude. Murigno ha preso 5 pere e per festeggiare io ve ne offro altrettante, ma
corredate di chiappe. Naturalmente a voi i commenti sulla partita dell'anno, ma che dico del decennio, ma che dico del secolo. Peccato la Liga finisca già oggi. E al calcio italiano....perepepeppè!
Hasta la fic...toria siempre!
da un incubo notturno di Detari
ma quante belle figliole madamadorè
le voglio maritare madamadorè ...
Il Clasico in Ispagna è anche MinkiaBond nostro agente in loco che ci manda questa splendida relazione segreta sfuggita perfino a quei marioli di likkaioli ..
Ei fu…
“Caro Pep, dove ci eravamo lasciati?”, disse Mou sprezzante... Beh, ci eravamo lasciati al Camp Nou, con l’Inter che giocava in dieci, cinque in difesa, quattro a centrocampo, un espulso, ecc. ecc.
Ieri lo Special One aveva deciso di riproporre più o meno lo stesso schema. Peccato che giocare in undici lo abbia mandato in confusione.
Se per qualche mese l’hinchada meringata adorò lo Special One, oggi le cose potrebbero anche cambiare. La partita l’ha persa l’arroganza, il fatto di credere che Guardiola non sia capace di imparare, anche se, a dire il vero, la partita gli è stata regalata in un primo tempo caratterizzato dal suicidio tattico di colui che crede di essere al di sopra del bene e del male.
I primi dieci minuti sono l’esempio di come la presunzione di un uomo non abbia fine, non abbia frontiere. Sono stati minuti tristi, umilianti per il madridismo. Un po’ gli fa anche bene, ma certo non si meritava tale scempio, creato e fabbricato, mattone a mattone, da colui che guarda il resto dell’umanità dall’alto della sua sapienza e sagacia.
Seduto in un bar, ovviamente pieno; ovviamente pieno di madridisti, ero accanto ad un ragazzino del Barça. È il mio destino godere delle sconfitte del Madrid accompagnato dal tipico culé sperduto nella selva bianca. Osservavo incredulo che Xabi Alonso giocava, in fase difensiva, come quinto difensore, in mezzo, fra Pepe (30 milioni di merda pura, e poi noi ci lamentiamo di Chiellini...) e Carvalho. Due a centrocampo (Khedira e Ozil), tre a fare pressing (??) davanti... Fra le linee, le immense praterie di uno dei campi più ampi del mondo. Neanche questo ha calcolato il Dio degli allenatori...
Il ragazzino, ad un certo punto, disse, indicando con la mano, “guarda, giocano cinque in difesa!” E giù a ridere... Nel frattempo, i funambolici blaugrana avevano spazio più che sufficiente per fare quel cazzo che volevano. Regalo del suo nemico più nemico di sempre.
E via così fino al due a zero, quando Mou si rese conto che la frittata era fatta. Nel frattempo, c’è stato tempo per le tipiche risse da bar, fra due squadre che, ognuna a modo suo, non sono certo esempio di fairplay e sportività.
La seconda metà del primo tempo è stata la riscossa dei blancos. Pensai, forse Mou ha capito. Forse Mou è sceso fra di noi, comuni mortali... No, mi sbagliavo. L’infallibile, lo Special One ci stava preparando un’altra sorpresa, dall’alto della sua divinità: il cambio di Ozil con Lass... E la vergogna faceva incazzare i madridisti ancor di più.
Cosa dire del secondo tempo? Solo ricordo che, quando mancavano 26 minuti, incominciò il noioso spettacolo, la dura lezione, l’umiliazione. 26 minuti di fraseggi. 10, 20, 30, 50, 1000 passaggi, uno dietro l’altro. I giocatori del Barça si vendicavano delle semifinali dell’anno scorso in CL. A cambio, i bianchi (forse per il terrore?) non riuscivano a fare più di tre passaggi di seguito. Poi i nervi, l’espulsione di Ramos e tutti a casa.
Conclusione? Vaffanculo Mourinho. Perché ieri sera, il risultato è stato Barcellona 5 Mourinho 0. Incapace il divino di difendere i suoi giocatori dall’umiliazione.
il vostro agente MinkiaBond con licenza di irridere