Il cielo su Torino, nonostante il secondo scudetto n. 31 e n. 2 dell'era Conte, sembra tendente al brutto, minaccia tempesta, anche se il presidente Monociglio I abbia tentato di farci credere che tende al sereno. Come mai?
1. Antonio I, generale e condottiero Juventino, sembra voglia più autonomia di scelta. D'ora in avanti i Padoin, i Pelluso, i Giaccherini, i Giovinco, li vuole scegliere lui direttamente. E' stufo che lo faccia Beppe I. E poi non gli va giù che al Bayern possano comprarsi Gotze e noi Diamanti. Non ci sta.
2. Monociglio I, rivendica il suo potere e che nel suo regno non tramonti mai il sole e se i suoi subalterni tipo Antonio I non sono soddisfatti vadano da lui, si facciano accarezzare sul divano delle trattative e se ne ritornino ai loro quartieri possibilmente in silenzio.
3. Beppe I non accetta, essendo lui il Capo del Cerimoniale, che un suo sottoposto, a cui firma il vitalizio, voglia parlare direttamente con il Re e non con il Ciambellano di Corte quale lui è; e già mal sopporta che Pavel il Biondo, di tribù barbara, lo stia controllando per conto del sovrano.
4. Il popolo è con il valoroso generale Conte I e mal accetta che chicchessia lo metta in discussione e vuole pranzare a brioches come fa il maiale in Francia.
Ed allora che succederà? Nulla. Ma solo molto rumore per nulla, non per convinzione ma per necessità.
Vedremo (cit.)