E Del Piero vola in Australia. Sinceramente lo invidio, è un paese che mi ha sempre affascinato, secondo solo alla Nuova Zelanda. Sarà per gli ampi spazi, per la loro passione per il rugby, per una flora e fauna particolari ed uniche, per molti motivi insomma, non ultimo uno stile di vita meno stressato del nostro.
I miei sentimenti verso ADP sono contrastanti, lo ho amato forse più di tutti i gloriosi giocatori Juventini, dietro solo a Tardelli ed al bello di notte, Boniek.
Sicuramente lo ho amato più di Platini. Per certi versi, secondo me, è il giocatore che più di tutti ha impersonato la Juventinità a tutto tondo, almeno fino a pochi anni fa. Ma non voglio cadere nella polemica, anche se sarebbe giusto farla, non l'ultimo il libro scritto a quattro mani con uno dei suoi più forti aguzzini, che non cito nemmeno per totale disprezzo.
Voglio solo salutare il nostro ex capitano, con un po' di mestizia, mi sarebbe piaciuto che fosse finita in modo diverso, con lui che esce dal campo e sale in tribuna ad occupare il posto di Boniperti, quello sarebbe stato il suo ruolo, quella la giusta conclusione. Ma non è andata così, per mille motivi, e tra i mille, molti per causa sua e di un giovane presidente pasticcione ed impacciato.
Ne ho lette tante sul suo "progetto Australia", compreso assistere la conferenza stampa tenuta ieri: l'ho trovata triste, dimessa, sembrava che a quel tavolo non ci fosse il CAMPIONE JUVENTINO, ma un onesto peones che fondava un nuovo partito politico, visto che scarseggiano in Italia ...
Dopo quel famoso Chelsea-Juventus dell'era ranieriana, sono stato molto critico con Del Piero, ma devo dire che mi manca in campo, o meglio mi manca un giocatore come lui, il calciatore che fa gol impossibili, che si inventa le pennellate alla Pinturicchio, che al fallo risponde con un gol su punizione accompagnato da una linguaccia gioiosa.
Mentre guardavo la conferenza stampa lo prendevo in giro, con i minkioni della zappa, ma allo stesso tempo mi tornavano in mente i suoi gol; la sua rabbia nei momenti difficili; i suoi silenzi rumorosi; il suo star ai margini, entrare in campo, metterla dentro e tornarsene fuori. Questo è il Del Piero che rimarrà nei miei ricordi, uno splendido fuoriclasse che non ha avuto il coraggio di smettere.
Grazie lo stesso Ale ...