La leggenda del santo difensore

Nicola Legrottaglie è un giocatore rilanciato, seppure attualmente infortunato. Ma è pure un uomo ritrovato.Un uomo diverso. Un uomo che ha scoperto altri valori.
E oggi, il difensore della Juventus sarà uno degli staffettisti nella maratona tv “La Bibbia giorno e notte”, organizzata in occasione del Sinodo del Vescovi. Una lettura davanti alle telecamere della Rai che lunedì sera su Raiuno ha avuto 3 milioni 478 mila spettatori (e fino all’11 ottobre proseguirà su Rai Edu 2). Ha iniziato Papa Benedetto XVI, stanno proseguendo i 1250 prescelti in rappresentanza di cinquanta Paesi, tra volti noti, come quello degli atleti (Vezzali, Sarmiento, Mennea), e volti notissimi, come quello di Roberto Benigni, che è arrivato giusto dopo l’emozionato Ratzinger.Alla lettura integrale e continuata dei 73 libri, che si svolge nella Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme, oggi pomeriggio, alle 18,40 come da programma, prenderà la parola il bianconero che darà voce al Salmo 119. Un Salmo che presenta un uomo che ha fatto l’esperienza del soccorso di Dio nell’angoscia e ora, bersagliato da nemici che cercano di creare pretesti per annientarlo, cerca rifugio in lui. «Mi fa piacere che si parli di Dio ­spiega Nicola -, la Bibbia mi piace e vivo seguendo i suoi insegnamenti». L’occasione è unica per vedere partecipi e uniti rappresentanti di varie confessioni, dagli evangelici agli ebrei. Un segnale di pace? «Sì, un messaggio di pace. Nessuno è migliore di Dio, l’uomo perfetto». Un esempio da seguire, fuori e dentro il campo. Una partita diversa da giocare fino in fondo.
«Io ho sbagliato a curare troppo l’esteriorità ­raccontava - e a non mostrarmi per quello che sono veramente. Per fortuna me ne sono accorto in tempo. E nel gennaio del 2006 ho avuto l’incontro che mi ha cambiato la vita, una persona molto speciale. Si chiama Gesù». Non più schiavo dei desideri banali, Nicola. Aspetta la donna della sua vita, gioca alla grande, dà una senso alle sue giornate. E oggi leggerà la Bibbia in tv: se non è come segnare un gol poco ci manca. Ma non è il caso di banalizzare: basta ascoltare.

Tuttosport