MISTICO HAPPEL JUVENTUS MINKIA CLUB


Il blog del tifo juventino mistico happelliano

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martedì 3 marzo 2015

versace n'artro litro!



Mezzo pieno o mezzo vuoto? il bicchiere intendo.
Credo che Allegri direbbe al 70%, che non è male sia chiaro ma sa ancora una volta di coito interrotto.

"La Juve ha dimostrato di essere più forte della Roma per 70 minuti. 
Una realtà. 
Gli ultimi 20 però ti fanno dire ma è poi vero?"

questo è il ritornello dei media a fine partita, gli si è dato ancora qualcosina a cui aggrapparsi.
Sta di fatto che ora si è a più 10 e si può guardare con tranquillità alla Coppa Italia e alla Champions, ma vincere sarebbe stato il colpo finale sulla capoccia der Pupone e compagni in crisi d'identità.
Quindi se vogliamo proprio trovare il pelo nell'uovo di una partita perfetta per tatticismo e applicazione (per 70 minuti)  si potrebbe dire che non si può pretendere di avere una gestione altrettanto perfetta della palla quando hai gente con i piedi a zappa ed il cervello di un orango. Ecco perchè appena si cala la concentrazione si rischia.

"Non dobbiamo più commettere errori, soprattutto in partite importanti come quella di stasera"

dovrebbe diventare un mantra soprattutto nelle coppe dove ogni scoreggia diventa fondamentale quanto un ciuffo d'erba.

Godiamoci la delusione romanista e i festeggiamenti sotto la curva dei tremila che giovedì si ricomincia.

"La Roma suona il violino. La Juve la tromba."

7 commenti:

SJ ha detto...

Il diktat di Antonio Conte è sempre stato chiaro: lavorare, lavorare, lavorare per ottenere il massimo risultato. Un discorso lineare che a qualcuno potrà sembrare anche banale. Ma che un momento di crisi come quello in cui versa il calcio italiano, è bene rammentare fino alla nausea: "Bisogna recuperare uno spirito di sacrificio che è andato perso e imparare a trasmetterlo ai calciatori fin da bambini. Se vai forte in settimana, hai più probabilità di farlo anche in gara”.

Intervistato dal mensile "Il nuovo calcio", l'ex allenatore bianconero Antonio Conte ha affrontato quelli che secondo lui sono le problematiche radicali della crisi del movimento italiano. Dalla maniera di insegnare calcio a quella di affacciarsi sul grande palco: "Nelle scuole calcio si iniziano a inquadrare i giovani a livello tattico, quando In realtà, fino a una certa età, il divertimento e la libera interpretazione dei gesti tecnici, che sia un dribbling o un tiro, viene prima di tutto. Rispetto ad altri paesi europei abbiamo meno elementi capaci di saltare l’uomo. Abbiamo organizzato diversi incontri con allenatori di Serie A e B, oltre che con i tecnici e i responsabili delle squadre Primavera e Allievi. E’ emerso che quando i ragazzi si affacciano in prima squadra non sono pronti. Al di là di un discorso tecnico tattico, quello che è venuto alla luce è il gap fisico. Forse ci siamo dimenticati che il calciatore è anche un atleta."

Sui giovani, il discorso converge sempre sulle qualità che sono in grado di mostrare sul campo. Quel valore assoluto che prescinde dall'età anagrafica: "I giovani forti, quelli di qualità, giocano. Io ho esordito in Serie A a 16 anni e facevo tutti i ‘lavori’ dei miei compagni più ‘anziani’. Buffon lo ha fatto a 16 anni, Pogba a 18, Ranocchia con me all’Arezzo ha preso il posto al centro della difesa dell’allora capitano sempre a 18 anni. Per i calciatori forti la carta d’identità non conta mai."

Da tutti si può imparare e da tutti si deve prendere spunto. Di qui le visite al Tottenham e l'interesse per il calcio a 360 gradi, in quegli ambienti, anche meno eclatanti, dove si formano i campioni del domani: “Guardo tutto ciò che è calcio, dalla partita di calcetto al Beach Soccer, senza dimenticare quello femminile. E’ la mia passione, penso si sia capito. Anche il campionato di Serie B è importante per il nostro movimento e oggi tre giocatori che hanno lavorato bene in quel contesto come Zaza, Immobile e Florenzi sono stati titolari in Nazionale. Certo, pensare che ora ci siano calciatori di B pronti per la maglia azzurra è fuori luogo, però se qualcuno mantiene quanto di buono sta mostrando e si conferma nella massima serie…".

DiMarzio.com

SJ ha detto...

la partita dell'altra sera è stata ben guidata da allegri fino al nostro gol di vantaggio
alla juve di conte che faceva della presenza costante nell'area avversaria il suo marchio di fabbrica, ha aggiunto contro le squadri forti o presunte tali la capacità di ripartirgli negli spazi...

scorreggiate se sbaglio


e per finire

lodi al nuovo editorialista del blog....

Magiaro ha detto...

grazie Vinz, me so puro scordato de firmà :-D

Deciditi ha detto...

"Nelle scuole calcio si iniziano a inquadrare i giovani a livello tattico, quando In realtà, fino a una certa età, il divertimento e la libera interpretazione dei gesti tecnici, che sia un dribbling o un tiro, viene prima di tutto"
"E’ emerso che quando i ragazzi si affacciano in prima squadra non sono pronti. Al di là di un discorso tecnico tattico, quello che è venuto alla luce è il gap fisico. Forse ci siamo dimenticati che il calciatore è anche un atleta"

U carcamagnu ha detto...

Cosa non è chiaro di "fino a una certa età"e "quando si affacciano alla prima squadra"?

ISEF ha detto...

"Al di là di un discorso tecnico tattico, quello che è venuto alla luce è il gap fisico."

Si certo il problema è fisico e non che non sanno giocare a pallone.

Anonimo ha detto...

Sssssero tutili..il primo è al 90% andato in favore di una squadra che ha dimostrato di avere le PALLE di saper vendere i propri campioni e ricevere soldoni più VERI campioni..il prossimo è al 99% andato visto che,passi A CULO questo turno,se trovi uno tra Basilea o Porto te la potresti giocare,altri torni a casa con il CULO squarciato,l'ultimo infine è al 50% andato,e s'intenda che dipende dalle inseguitrici e non da noi..

TUTTO QUESTO GRAZIE A VOI TIFOSI DA 2 SOLDI CHE ELOGIATE ANCORA L'ACCIUGA E SPERCULATE IL CAPITANO..

E ora sotto a commentare: si,ma abbiamo passato il turno di chempionz..