La Juve che verrà ...

Dopo il sosia dell'angelo ceko, ecco a noi l'aquila romana. Ma dicono che non sia un nostalgico del duce e che non abbia la seconda casa a Predappio. E poi arriva dritto, dritto dalla perfida Albione.

Piano, piano il buon Marotta, con un occhio ai bilanci ed uno al campo, sta costruendo la nuova Juve. Per la prima volta, dopo tanto tempo si vede la costruzione della squadra con giocatori utili e non modaioli.

Certo Aquilani è una scommessa, sopratutto fisica, ma si sa la fortuna premia gli audaci. E l'affare Cassano è li a ricordarcelo.

Sono moderatamente ottimista, anche se fare peggio dello scorso anno è un impresa ardua, direi disperata, ma per ogni evenienza tocchiamo ferro e guardiamo avanti.

Si dice che arriverà un centrale, probabilmente Bocchetti, che all'occorrenza può fungere da esterno o al limite lo si mette al centro e si sposta il tacchino Chiellini.

Del Neri sta dimostrando polso nella gestione del gruppo e sopratutto nei confronti dei rompicoglioni storici, primo fra tutti Camoranesi e seguito a ruota da Trezeguet che forse se ne andrà, ma dubito. Ma la speranza è l'ultima a morire.

Esaù Agnelli sta facendo quello che un presidente della Juve deve fare nel dopo Boniperti: presenza e silenzio. Ottimo direi.

Unica nota stonata le cessioni, o meglio le non cessioni, i nomi li sapete, inutile dilungarci, ma salvo sorprese resteranno minimo fino a gennaio. E immagino che alle prime difficoltà troveranno supporto dalla cortigiana mediatica di turno. Quelle un amplesso non lo negano a nessuno.

Pazienza (cit.)

Ed ora mi raccomando ragazzi, niente sorprese con gli Sturmtruppen asburgici.


- G.T. -